All’interno del ripostiglio che separa Maria dall’Angelo annunciante si scorge un contenitore cilindrico, presumibilmente una scatola porta cucito munita di coperchio. L’oggetto è un manufatto in legno rivestito all’esterno con carta dorata.
Il motivo decorativo ad arabeschi lascia intravedere delle croci, simbolo del sacrificio cui andrà incontro Gesù Cristo. Il disco del coperchio è dipinto in rosso, colore che potrebbe alludere al sangue che è destinato a versare il Salvatore.
Spesso nelle raffigurazioni dell’Annunciazione compaiono cestini con accessori per cucire o ricamare, attività tipicamente femminili legata all’uso dell’ago, associate alla Madonna. Nel Vangelo dello Pseudo-Matteo si racconta che la giornata di Maria si divideva tra intense preghiere e lavoro tessile, nel quale la Vergine primeggiava tra le compagne. Inoltre, nel Protovangelo di Giacomo, si afferma che Maria fu scelta dal Sommo sacerdote per tessere il Velo del tempio. Questo lavoro di tessitura di un arredo sacro è prefigurazione della sua maternità miracolosa: Maria “tesse” nel suo grembo l’umanità di Gesù.
Particolare
tratto da
Giovanni Antonio Scacceri, Annunciazione, 1506 – 1512
Bibliografia
J. Hall, voce Annunciazione, in Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, Milano 1983, pp.45-46.
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