La pera, dal lat. pera, che è dal gr. πήρα (pera) cioè “bisaccia”, già conosciuta in epoca omerica, era consacrata a dee importanti quali Venere e Giunone. Il poeta greco la descrive come uno dei doni degli Dei che crescevano nel giardino di Alcinoo, re dei Feaci. Il frutto è associato a Venere perché la sua forma allungata verso il basso ricorda la forma del ventre femminile. Per questo la pera è simbolo di seduzione, amore e femminilità.
In ambito sacro cristiano il frutto, dal sapore dolcissimo, aveva un significato positivo e ricorre soprattutto nelle immagini della Vergine Maria con Gesù, proprio come nel dipinto di Joos Van Cleve (Kleve, 1485 – Anversa, 1540). Tale simbolismo sembra derivare dall’interpretazione di un passo dei Salmi che invita a gustare e vedere quanto è buono il Signore.
Nel corso del Medioevo la pera ha assunto un’accezione negativa, probabilmente dovuta al fatto che il legno dell’albero marcisce facilmente; tale simbologia non sembra però aver avuto riscontri in ambito iconografico.
Particolare
tratto da
Joos Van Cleve, Madonna col Bambino e Sant’Anna, c. 1516
Bibliografia
L. Impelluso, voce Pera, in La natura e i suoi simboli. Piante, fiori e animali, Milano 2003, p. 154
F. Zara, V. Pandiani (a cura di), voce Pero, in Arte orto, Percorso artistico-botanico tra Pinacoteca e Orto botanico di Brera, Brera 2016.
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