In questa scena il bicchiere di vetro, del tipo a calice, che si vede riposto su di un tavolo dietro Maria, allude al calice usato dal sacerdote durante la celebrazione eucaristica.
Il vino rosso, ivi contenuto, è invece simbolo del sangue di Gesù versato sulla croce.
Il bicchiere del dipinto ha una forma a campana rovesciata e presenta un attacco abbastanza largo tra la coppa e il piccolo piede. È un modello prodotto dalle vetrerie di Venezia che ebbe un certo successo nel Rinascimento, come si vede nei dipinti Ira di Dosso Dossi (Tramuschio, 1487 c. – Ferrara, 1542) della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e nell’Ultima Cena di Jacopo Bassano (Bassano del Grappa, 1510 c. – 13 febbraio 1592) della Galleria Borghese di Roma. Già a partire dal XV secolo nelle vetrerie di Murano si fabbricava un vetro resistente e incolore, detto “cristallino” per la somiglianza con il cristallo di rocca. Oggetti di questo genere erano imitati in tutta Europa e la loro fattura era detta «façon de Venise».

U

Particolare
tratto da

Joos Van Cleve, Madonna col Bambino e Sant’Anna, 1516

Bibliografia

R. Barovier Mentasti, voce La tavola di Veronese, in Trasparenze e riflessi. Il vetro italiano nella pittura, Verona 2006, pp.106, 108-109.

LA STORIA SI NASCONDE NEI DETTAGLI

UN PROGETTO DIDATTICO DELLE GALLERIE ESTENSI