Il percorso virtuale propone una selezione dei materiali legati alla mostra “Tesori che ritornano in patria”. Giustizia ed eredità culturale (16 settembre 2022 – 7 gennaio 2023, Biblioteca Estense Universitaria): oltre alle digitalizzazioni complete di alcuni dei manoscritti contesi già disponibili nell’Estense Digital Library, un’infografica dinamica offre l’occasione di ripercorrere i punti salienti dei tre casi di depredazioni e restituzioni che, da Napoleone in poi, hanno coinvolto i materiali della Biblioteca Estense.

 

 

ALCUNE OPERE IN MOSTRA

Autorizzazione da parte di Saliceto e Garrau a Gaspard Monge

AUTORIZZAZIONE DA PARTE DI SALICETO E GARRAU A GASPARD MONGE

Archivio storico BE, b.1776-1797, fasc.1796, c.15r

L’11 ottobre 1796 Saliceto e Garrau, commissari del Direttorio esecutivo presso l’esercito d’Italia, autorizzano il cittadino Gaspard Monge, noto matematico francese e membro di spicco della Commission pour la recherche des objets des Sciences et de l’Art, a scegliere e prelevare i libri e i manoscritti della Biblioteca Estense meritevoli di essere inviati alla Biblioteca Nazionale di Parigi.

Lasciapassare rilasciato a Modena ad Antonio Lombardi e Antonio Boccolari

LASCIAPASSARE RILASCIATO A MODENA AD ANTONIO LOMBARDI E ANTONIO BOCCOLARI

Archivio storico BE, b.1812-1817, fasc.1815, c.90r

Il 29 settembre 1815 per ordine del duca Francesco IV il Ministro degli Affari Esteri, Giacomo Munarini, rilascia un lasciapassare ad Antonio Boccolari ed Antonio Lombardi, ai quali il Duca aveva appena affidato il compito di partire alla volta di Parigi per seguire le operazioni di restituzione dei beni prelevati nel 1796. Al seguito dei due modenesi anche guardia nobile d’onore e domestici.

Bibbia, in ebraico

BIBBIA, IN EBRAICO

Manoscritto in pergamena, secolo XV Ms. Or. 28 = alfa.Q.4.14

Il manoscritto contiene l’intero Antico Testamento, con la Masora – la raccolta di tradizioni rabbiniche relative alla corretta lettura dei testi biblici – magna (sul margine superiore e inferiore della pagina), parva (sui margini laterali) e finale (in fondo al volume), disposta a formare bellissimi disegni in micrografia.

Liturgia poliglotta

LITURGIA POLIGLOTTA

Manoscritto in carta, inizio secolo XVI Ms. Gr. 19 = alfa.R.7.20

Citato da Bernard de Montfaucon nel resoconto del suo viaggio in Italia, Iter italicum (1702), il manoscritto è una raccolta di liturgie orientali, che contiene la liturgia greca detta di san Giovanni Crisostomo, la liturgia della Messa caldaica dei Siro-maroniti – tradotta in latino da Ambrogio Teseo e copiata nel 1517 -, una liturgia etiopica e un’armena, copiata a Roma nel 1519.

Sant’Agostino, De civitate Dei

SANT’AGOSTINO, DE CIVITATE DEI

Roma, Conradus Sweynheym e Arnoldus Pannartz, 1468, 2° alfa.X.3.9

Si tratta di uno dei cinque incunaboli tornati nello stesso esemplare prelevato dai Francesi nel 1796, così come indicato nel cartiglio apposto sul contropiatto posteriore da Antonio Lombardi. È la seconda edizione del De civitate Dei, stampata a Roma dai prototipografi tedeschi, Sweynheym e Pannartz. Sia nella pagina incipitaria sia all’inizio dei capitoli sono presenti iniziali miniate.

Lucio Anneo Floro, Epitomae rerum Romanarum

LUCIO ANNEO FLORO, EPITOMAE RERUM ROMANARUM

Roma, Vito Puecher, circa 1476, 4° alfa.B.9.9

Esemplare reso in cambio dell’edizione stampata a Parigi nel 1471, che rappresentava la prima versione a stampa dell’opera, già a quei tempi rarissima. Sull’esemplare restituito si legge il nome del possessore: Jean Adorne (1444-1511), nato a Bruges, ma appartenente alla famiglia genovese degli Adorni.

Nota dei codici più pregevoli della Real Biblioteca Estense risposti entro una cassa di legno di noce ferrata … (copia)

NOTA DEI CODICI PIÙ PREGEVOLI DELLA REAL BIBLIOTECA ESTENSE RISPOSTI ENTRO UNA CASSA DI LEGNO DI NOCE FERRATA … (COPIA)

Archivio storico BE, b.1849-1859, fasc.1859, c.1r

Prima di lasciare per sempre Modena Francesco V preleva preziosi oggetti dalle sedi destinate a conservare il patrimonio estense. La vicenda è narrata in questo documento: dall’ordine di riporre entro casse i materiali più pregevoli della biblioteca, del museo e del medagliere, con l’elenco dei beni selezionati (13 pezzi tra libri e manoscritti, oltre ad almeno 20 pacchi di monete, gemme e medaglie), alla consegna al Duca del 13 aprile 1859, fino a quando Grimelli, Ministro della Pubblica Istruzione, ne preleva l’originale e lascia in biblioteca la copia qui esposta.

18 luglio 1867. Nota dei codici ed oggetti preziosi estratti da Francesco V dalla Biblioteca e Museo Estense

18 LUGLIO 1867. NOTA DEI CODICI ED OGGETTI PREZIOSI ESTRATTI DA FRANCESCO V DALLA BIBLIOTECA E MUSEO ESTENSE

Archivio storico BE, b.1867-1869, fasc. luglio 1867, c.6r

All’alba delle trattative di restituzione dei beni asportati da Francesco V nel 1859, risale una comunicazione, la cui minuta è conservata nell’archivio storico della Biblioteca Estense, contenente oltre a descrizioni dei beni asportati e informazioni dettagliate sulla loro provenienza, argomentazioni a favore della loro appartenenza statale.

22 giugno 1868. Nota da parte del Ministero della Istruzione Pubblica alla Biblioteca Palatina di Modena

22 GIUGNO 1868. NOTA DA PARTE DEL MINISTERO DELLA ISTRUZIONE PUBBLICA ALLA BIBLIOTECA PALATINA DI MODENA

Archivio storico BE, b.1867-1869, fasc. giugno 1868, c.5r

Il 22 giugno 1868 il Ministero dell’Istruzione Pubblica notifica alla Biblioteca Estense l’avvenuta stipula del Protocollo di Firenze, che prevede la restituzione dei beni entro 50 giorni e il ripristino dell’antica denominazione di Estense alle sedi di conservazione delle raccolte, divenute nel frattempo Palatine.

Lucio Anneo Floro, Epitomae rerum Romanarum

TETRAEVANGELO, IN GRECO

Manoscritto in pergamena, secolo XI Ms. Gr. 1 = alfa.M.9.5

Probabilmente acquisito intorno al 1560 per la Libreria degli Estensi da Girolamo Faletti, ambasciatore a Venezia di Alfonso II d’Este (1533-1597), il manoscritto è un evangeliario greco in minuscola, prezioso esempio di miniatura bizantina. Ogni Vangelo si apriva con la raffigurazione a piena pagina dell’Evangelista relativo, dipinto, su fondo oro, nell’atto di scrivere un libro; restano le tre miniature di Matteo, Marco e Giovanni, è perduta quella di Luca.

Biblia pauperum

BIBLIA PAUPERUM

Seconda metà sec. XV, 2° alfa.G.3.20

La Biblia pauperum o Bibbia dei poveri è un libro xilografico, in cui testo e immagini sono realizzati tramite l’intaglio di un blocco ligneo, poi stampato con inchiostro nero o bruno. Il nostro esemplare è costituito da 40 fogli singoli, che mostrano al centro episodi della vita di Gesù, affiancati da scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Nella parte alta e bassa delle scene compaiono ritratti dei Profeti.

8 ottobre 1847. Ordine di consegna da parte di Francesco V

8 OTTOBRE 1847. ORDINE DI CONSEGNA DA PARTE DI FRANCESCO V

Archivio storico BE, b.1842-1848, fasc.1847, c.58r

Ordine con cui Francesco V dispone che il bibliotecario Celestino Cavedoni consegni i due manoscritti corviniani individuati (le Omelie di San Giovanni Crisostomo e i Commentari di San Girolamo) a Giuseppe Molza, Ministro per gli Affari Esteri. In basso a destra, Giuseppe Molza dichiara l’avvenuta consegna e la successiva spedizione alla Legazione austriaca a Firenze.

22 giugno 1868. Nota da parte del Ministero della Istruzione Pubblica alla Biblioteca Palatina di Modena

23 GIUGNO 1923. VERBALE DI CONSEGNA

Archivio storico BE, b.1921-1925, pos.XIV, fasc.II, s.fasc. X, c.3r

Il 23 giugno 1923 Domenico Fava compila il verbale di consegna dei due manoscritti corviniani, restituiti all’Italia dall’Ungheria a seguito dei negoziati diplomatici sulle restituzioni attivati dal 1919 e del Trattato di Trianon del 4 giugno 1920.

Sant’Agostino, Contra Faustum manicheum

SANT’AGOSTINO, CONTRA FAUSTUM MANICHEUM

Manoscritto in pergamena, ca. 1485-1490 Ms. Lat. 436 = alfa.Q.4.19

Allestito per la biblioteca di Mattia Corvino, re d’Ungheria dal 1458 al 1490 e miniato da Attavante degli Attavanti, come si ricava dalla scritta a c. 1r: “Attavantes pinxit”, il manoscritto fu acquisito intorno al 1561 per la Libreria degli Estensi da Girolamo Faletti, ambasciatore a Venezia di Alfonso II d’Este (1533-1597). Sull’antiporta e il frontespizio affrontati, alle cc. 1v-2r, si riconoscono gli emblemi di Mattia Corvino (gli anelli diamantati, il pozzo, la botticella, la clessidra e la sfera armillare), il suo stemma e quello d’Ungheria.

Tesori che ritornano in Patria: le spoliazioni napoleoniche (1796-1815)

Asportazione di cimeli estensi a opera di Francesco V d’Austria-Este (1859-1868)

I manoscritti corviniani della Biblioteca Estense in Ungheria (1847-1923)