Appuntamenti Galleria Estense

Barocco da collezione. Le terrecotte della donazione Guandalini Kabaivanska

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Barocco da collezione. Le terrecotte della donazione Guandalini Kabaivanska

Barocco da collezione. Le terrecotte della donazione Guandalini Kabaivanska

A cura di Andrea Bacchi, Federico Fischetti e Davide Lipari

Galleria Estense, 16 maggio – 4 maggio 2025

Dal 16 maggio al 4 maggio 2025 la Galleria Estense di Modena espone per la prima volta al pubblico una selezione di sculture in terracotta della collezione Guandalini Kabaivanska. Si tratta di un’importante raccolta di opere che copre un ampio arco cronologico e geografico, dal Cinquecento al Novecento, dall’Italia settentrionale a quella centrale, con una preponderanza del Barocco emiliano.

Curata da Andrea Bacchi, Federico Fischetti e Davide Lipari, la rassegna esporrà una rappresentativa selezione delle sculture – esattamente 131 – destinate a diventare parte del patrimonio delle Gallerie Estensi, grazie alla generosa donazione che la mostra celebra con l’uscita di un catalogo scientifico, edizioni Pendragon, a firma di Andrea Bacchi e Davide Lipari. É il primo catalogo completo di tutte le sculture Guandalini.

La mostra e il testo raccontano la vicenda straordinaria di Franco Guandalini, nato a Modena nel 1929, e la storia di una collezione nata girando per campagne e botteghe modenesi, bolognesi e reggiane, nel corso di una lunga vita parallela a quella professionale, alle passioni e alle frequentazioni internazionali condivise con sua moglie Raina Kabaivanska. In accordo con la moglie e con la figlia Francesca Guandalini, il collezionista ha quindi maturato la convinzione che la collezione dovesse rimanere unita, senza correre il rischio di venir dispersa sul mercato. Da qui, in accordo con la moglie e la figlia, la scelta della Galleria Estense come destinazione ideale. Un’ipotesi accettata nel 2023 dall’allora direttrice Martina Bagnoli – con successivi accordi portati avanti dal curatore scientifico delle Gallerie Estensi Federico Fischetti – che culminano oggi in questa raffinata esposizione. Essa vede tra i suoi capolavori bozzetti, modelli preparatori e opere finite di carattere devozionale, sia a tutto tondo che a rilievo, in nuda terracotta o con antiche finiture policrome.

Grazie anche agli importanti aggiornamenti specialistici di Davide Lipari presentati nel catalogo, la mostra offre un grande impulso agli studi sulla coroplastica e sulla produzione di oggetti in materiali diversi. Un insieme di sculture che vanno da protagonisti del barocco centro italiano, come Domenico Guidi (1625-1701) e Giuseppe Mazzuoli (1644-1725), fino a scultori e coroplasti di area emiliana. A partire dal più importante di tutti, Giuseppe Maria Mazza (1653-1741), e dal suo allievo Angelo Gabriello Piò (1690-1769), affiancato da altri maestri locali come il modenese Antonio Traeri (1669-1732) o il forlivese Luigi Acquisti (1747-1823), per arrivare infine a una selezione di opere del primo Ottocento nella quale risalta il prezioso Presepe del bolognese Giovanni Putti (1771-1847) ancora contenuto nel suo “scarabattolo” in legno dipinto.

Si tratta insomma di un meraviglioso anticipo dell’intera collezione, che diventerà parte integrante della Galleria Estense e a cui saranno destinati adeguati spazi di deposito che garantiscano assoluta idoneità delle condizioni di conservazione e sicurezza, nonché piena accessibilità per studiosi e conservatori. Alcune opere scelte verranno esposte in permanenza e dialogheranno col ricchissimo e multiforme patrimonio del museo.

Capita raramente che una importante raccolta si sia incentrata esclusivamente sulla terracotta, e ancor più raro è che questo si sia manifestato con una passione e una coerenza paragonabili a quelle di Franco Guandalini. – afferma Alessandra Necci, direttrice delle Gallerie Estensi – La collezione si integra perfettamente con le ricche raccolte museali, per lo più messe insieme nei secoli dalla longeva dinastia degli Este. Non a caso molte delle sculture fittili più importanti sono giunte con l’eredità ducale, rimasta nel 1859 a Modena e divenuta uno dei nuovi musei nazionali dello Stato Italiano unificato. A questi e altri esempi di provenienza più antica si sono aggiunte sculture di rilievo proprio attraverso generose donazioni del secolo scorso. Anzi, proprio alcuni dei capolavori che rivestono un ruolo fondamentale nell’allestimento permanente del museo sono frutto di donazioni di privati, spesso precedute da lunghe trattative. È il caso della Testa di vecchio di Guido Mazzoni, frammento di un probabile gruppo scultoreo perduto di un Compianto su Cristo morto, che fu donato nel 1909 dai conti Calori Cesi di Modena. Nonché della Divinità marina con delfino, modello di Antonio Raggi sviluppato su idee di Bernini per la fontana monumentale del Palazzo Ducale di Sassuolo, che dopo essere passato in diverse proprietà private fu donato alla Galleria Estense intorno al 1920 dal cavalier Francesco Baggi. E non si può non citare il San Giovanni Battista, opera di un ignoto maestro del pieno Seicento e in passato considerata un capolavoro di Antonio Begarelli, che fu donata da Pietro Foresti nel 1910. È passato dunque più di un secolo da siffatti preziosi “arrivi”, e oggi Franco Guandalini e Raina Kabaivanska si riallacciano a quella tradizione con generosità straordinaria e profondo senso civico, decidendo di donare alle raccolte statali di Modena il loro nucleo di sculture, frutto di oltre sessant’anni di ricerche e acquisti.

Una mostra imperdibile dunque anche perché non tutta la donazione potrà essere visibile nell’allestimento permanente del museo:

“Ci sono precisi fattori da tenere in considerazione, che concernono la diversa qualità delle opere, il loro stato di integrità o frammentarietà, il possibile dialogo che possono intrecciare con le altre collezioni – conclude Alessandra Necci -. Occorre trovare un equilibrio, necessariamente variabile nel tempo: quell’equilibrio che è il respiro stesso di cui ogni grande museo vive, grazie al polmone dei suoi ricchi depositi. D’altro canto, il museo statale è al tempo stesso il luogo della tutela, della valorizzazione, della fruizione al pubblico dei capolavori in esso conservati. Un luogo per sua natura stabile, solido, ma al contempo in mutamento perenne nel presentarsi ai visitatori”.

La donazione non si perfezionerà fin quando la residenza modenese di Franco Guandalini e Raina Kabaivanska continuerà ad essere da loro abitata, in mezzo a tutte le sculture che ne riempiono felicemente mensole e scaffali, tavoli, nicchie e piedistalli e dove a fine mostra torneranno anche le venti sculture in esposizione.

 

Barocco da collezione. Le terrecotte della donazione Guandalini Kabaivanska

ORARI: Martedì – Sabato 8.30 – 19.30
Domenica e Festivi 10.00 – 18.00
Lunedì chiusura settimanale

INGRESSO compreso nel biglietto della Galleria Estense:
Intero – 8 €
Associati FAI – 7 €
Soci Coop Alleanza 3.0 ed Associati Medici – 6 €
Ridotto 18-25 anni – 2 €
Cumulativo Galleria Estense + Palazzo Ducale di Sassuolo – 10 €
Gratuito minori di 18 anni
Apertura al pubblico con ingresso gratuito tutte le prime domeniche del mese e i giorni 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre 2024
Ulteriori agevolazioni consultabili qui:
https://www.beniculturali.it/agevolazioni

Modena, Galleria Estense
Largo Porta Sant’Agostino 337
Palazzo dei Musei, 4° piano

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MOSTRA CURATA DA Andrea Bacchi, Federico Fischetti e Davide Lipari
PROMOSSA E ORGANIZZATA DA Gallerie Estensi
CATALOGO Edizioni Pendragon, Bologna
Euro 16,00

UFFICIO STAMPA Gallerie Estensi
Antonella Fiori tel. +39 347 2526982
a.fiori@antonellafiori.it