La donazione Giuseppe Panza nell’appartamento stuccato del Palazzo Ducale di Sassuolo

Le cinquantuno opere di sette maestri americani ed europei, riconducibili al filone della post minimal art, appositamente commissionate per questi ambienti da Giuseppe Panza (Milano, 1923 – 2010), accompagnano il visitatore di stanza in stanza, a cominciare dalla «Camera della Fama» per proseguire, in un percorso circolare, attraverso la «Camera della Pittura», «degli Incanti», «della Musica», «delle Fontane», «dei Sogni» e la «Camera di Fetonte». Gli interventi site specific, secondo l’ordine dell’allestimento, di Lawrence Carroll, di Phil Sims, di Ettore Spalletti, di David Simpson, di Winston Roeth, di Timothy Litzmann, di Anne Appleby offrono sei concetti di astrazione monocromatica con espressioni del colore altrettanto potenti rispetto ai linguaggi barocchi delle forme. Unica eccezione in questa dinamica è l’esperienza particolarissima e unica di Lawrence Carroll.

Tutte queste opere rimandano a una mostra intitolata «Monochromatic Light» (settembre 2001-settembre 2002) curata da Filippo Trevisani, all’epoca soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Da allora, le opere della citata rassegna e altre ancora, sono andate a occupare gli spazi delle antiche cornici dell’appartamento stuccato che un tempo ospitavano dipinti commissionati dal duca Francesco I.

Il raffinato esempio di generoso e illuminato mecenatismo di Giuseppe Panza si espresse infine con una donazione, alla Galleria Estense, formalizzata nel 2005.

 

Gianfranco Ferlisi, storico dell’arte