Alle Gallerie Estensi abbiamo a cuore la sostenibilità della conservazione e per questo stiamo lavorando all’istituzione di un piano di conservazione programmata delle collezioni.

Lucia Anna Margari, Funzionario Restauratore e Conservatore, responsabile del progetto, ce ne racconta i dettagli e gli aspetti più curiosi.

Cos’è il piano di conservazione programmata?

È un modello di gestione della conservazione delle opere d’arte con obiettivi di lunga durata. È un sistema basato sul concorso di tutte le professionalità operanti all’interno del Museo avente lo scopo di monitorare lo stato di salute delle collezioni, programmando solo interventi necessari in un’ottica di prevenzione e non di cura. 

Cosa stiamo facendo?

In questo momento stiamo analizzando tutte le 427 opere esposte in Galleria Estense, rimuovendole dalla parete o dalla vetrina, per poterle osservare da vicino e annotare in apposite schede eventuali sofferenze o particolarità. Allo stesso tempo, le depolveriamo e le manutentiamo con piccoli interventi localizzati.

“I musei non sono fatti solo di cose o di palazzi, ma anche e soprattutto dalle persone che con passione e diligenza si occupano delle collezioni ogni giorno. Grazie al finanziamento ottenuto dal Ministero della Cultura, riusciamo a mettere in luce l’attività principale del museo che è quella dell’attività quotidiana, poco appariscente e fuori dai riflettori, ma che consente al museo di crescere e di diffondere conoscenza. Questo progetto mette anche in luce quanto ogni attività del museo sia frutto di un lavoro corale condiviso dai vari professionisti che operano al suo interno.”

Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi

Come lo stiamo facendo?

Abbiamo affidato alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” il compito di analizzare le opere esposte in Galleria. Un team multidisciplinare, composto da quattro restauratori specializzati in diversi ambiti, ha il compito di visionare le opere e monitorare la qualità dell’aria all’interno delle vetrine, annotando ogni informazione in apposite schede conservative.

 “Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e il suo team multidisciplinare supportano le attività strategiche dei Musei collaborando allo sviluppo e alla realizzazione di piani di conservazione a lungo termine delle collezioni esposte nei percorsi di visita e custodite nei depositi. L’attività di schedatura conservativa e manutenzione avviata con la Galleria Estense di Modena ci ha offerto la straordinaria opportunità di entrare in contatto con una realtà organizzata ed efficiente. Alla proficua collaborazione in corso con la Direzione e i Funzionari del Museo, si aggiunge il contatto con i visitatori della Galleria, partecipi della temporanea presenza di restauratori che studiano, documentano, curano e raccontano le tante storie che le opere d’arte custodiscono”.

Michela Cardinali, Direttore dei Laboratori di Restauro del Centro Conservazione e Restauro 

Quali i risultati?

Effettuata l’anamnesi, ad ogni opera viene assegnato un “giudizio” relativo allo stato di conservazione. In base al giudizio attribuito, le opere sono ordinate secondo un livello di priorità di intervento futuro in modo da avere, alla fine, contezza degli interventi urgenti e possibilità di programmazione per quelli che urgenti non sono. Grazie alle attività in corso, i numerosi dati raccolti confluiranno nel database museale, saranno a disposizione sia del personale interno ché degli studiosi interessati e potranno essere utilizzati per la realizzazione di nuovi percorsi didattici. Lo studio conservativo delle opere, inoltre, supporta il lavoro dei curatori, i quali sono impegnati nella stesura del catalogo scientifico della pittura antica. Infine nel database museale confluiranno anche le immagini in alta risoluzione acquisite durante la campagna fotografica anch’essa in corso.

Quando?

Come si vede nelle immagini della foto gallery di seguito, attività di studio, manutenzione e restauro si svolgono in Galleria durante l’orario di apertura al pubblico, in spazi delimitati ma visibili e con la possibilità di interagire con gli operatori, porre domande e ricevere informazioni.

“Grazie al lavoro sinergico tra tutte le figure professionali operanti nel Museo, riusciremo a conservare e a valorizzare le opere con azioni costanti e mirate. È un cambio di paradigma coraggioso, fortemente sostenuto dalla direttrice Martina Bagnoli, che consentirà di raggiungere un obiettivo: la sostenibilità della conservazione. Non più interventi urgenti e costosi, ma costante lavoro di studio, prevenzione e valorizzazione. Giorno dopo giorno.”

Lucia Anna Margari, Funzionario Restauratore e Conservatore, responsabile del progetto

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